Cos'è la Fotobiomodulazione e come agisce nelle patologie oculari

23 Mag 24

Scopriamo cos'è la Fotobiomodulazione: una nuova terapia in grado di rallentare la progressione della degenerazione maculare secca.

La fotobiomodulazione (PBM) agisce utilizzando una luce a diverse lunghezze d’onda che è in grado di penetrare nei tessuti e stimolare i mitocondri delle cellule della retina. Questa cura consiste in un trattamento della durata di 5 minuti effettuato per 9 sedute e riesce a migliorare la funzione e la riparazione delle cellule danneggiate e a stimolare le cellule sane retiniche. Nella degenerazione maculare senile di tipo secco, con drusen ed aree di atrofia , la PBM può migliorare la microcircolazione nella retina, ridurre l'infiammazione e promuovere la rigenerazione dei fotorecettori danneggiati.

Quali sono gli effetti collaterali della fotobiomodulazione?

Questi effetti combinati aiutano a rallentare la progressione della malattia e in taluni casi possono addirittura portare a un miglioramento della visione centrale, permettendo ai pazienti di mantenere una maggiore indipendenza e qualità della vita. Complessivamente, la PBM è considerata una terapia sicura e non invasiva associata senza effetti collaterali.

Leggi articolo dettagliato sugli effetti collaterali della fotobiomodulazione

In quali patologie viene effettuata la fotobiomodulazione?

La fotobiomodulazione (PBM) è particolarmente utilizzata per trattare la degenerazione maculare senile secca (DMS), una delle principali cause di perdita della vista negli anziani. La DMS è una malattia progressiva che colpisce la macula, la parte centrale della retina responsabile della visione dettagliata e centrale. Con l'avanzare dell'età, la macula può degenerare, portando a una graduale perdita della visione centrale e a difficoltà significative nelle attività quotidiane come leggere, guidare e riconoscere i volti.

La PBM si è dimostrata promettente nel rallentare la progressione della DMS  secca e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti. Attraverso studi clinici e ricerche, è emerso che la PBM può migliorare la funzionalità visiva, ridurre i sintomi associati e potenzialmente invertire alcuni danni cellulari causati dalla malattia.

La fotobiomodulazione  inoltre, è già utilizzata in altre patologie come nell’edema maculare in corso di retinopatia diabetica e si prevede l’utilizzo in altre patologie.